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MILANO, TUMULTI DI
(6-9 maggio 1898). Sommossa popolare provocata dalla grave crisi alimentare determinata dal rincaro del pane in seguito alla guerra ispano-americana, che diede voce all'insofferenza crescente verso il regime umbertino. La città fu posta in stato d'assedio dal generale F. Bava Beccaris che represse brutalmente i tumulti, mietendo un centinaio di vittime e colpendo esponenti di tutte le correnti politiche. L'episodio costituì a lungo un punto di riferimento canonico per la costruzione di una "coscienza di classe" nel movimento operaio italiano. Per vendicare i morti di Milano l'anarchico Gaetano Bresci tornò dagli Stati Uniti, ove era emigrato, per uccidere a Monza Umberto I (1900).
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